Anche se li chiamiamo animali non riusciamo a concedere loro di avere un’anima. L’allevamento intensivo di animali è la versione contadina/industriale dei lager nazisti.
Gli animali vengono coltivati, ammassati senza spazio vitale, imbottiti di farmaci ed antibiotici per malattie dovute alle condizioni igieniche orrende, becchi e code vengono tagliate a freddo e/o caldo per evitare che “impazziti” abbiamo comportamenti autolesionisti e/o aggressivi verso gli altri.
Le mucche da latte sopravvivono due anni a questo strazio mentre ne vivrebbero almeno una decina.
Mi fermo qui… se avete lo stomaco potete guardare il documentario EARTHLINGS (trad. terrestri).
Ho scritto molto nei due anni scorsi sull’argomento dal punto di vista scientifico e anche animalista, se avete anche voi la curiosità di saperne di più potete leggere il The China Study, Guarire il Quore e la storia straordinaria di Ruth.
Grazie per aver sbirciato da queste parti.
«Se i macelli avessero le pareti di vetro saremmo tutti vegetariani.»
Lev Tolstoj