Io ho un rapporto fisico con i libri, ho bisogno di possederli, quando li leggo, li consumo, ci scrivo cose, prendo note, faccio commenti, orecchiette, piego pagine in modo asimmetrico per mettere un segno. I libri li risfoglio nel tempo, li tiro fuori per leggere un passo ad una persona. Quindi la pratica del bookcrossing, o donare libri propri è una cosa che di certo non esisterebbe se fosse per me. Tuttavia vedere un furgoncino con tanto di numero verde da chiamare che va in giro e raccoglie i libri di chi vuole donarli, mi sembra bellissimo che esista. E a san Francisco, ma magari è così anche in altre città, c’è anche il furgoncino dedicato. Non so magari è l’amministrazione comunale che provvede al servizio.
Una risposta a "Missione California. Parte 8"