Questi tipi di riflessi, Vestibolo Oculare e Vestibolo Spinali (VOR e VSR), sono super veloci e automatici. Se automaticamente non si attivano, come tutte le cose automatiche che non funzionano, non permettono di fare null’altro. E questo è lo scenario che si delinea quando una persona improvvisamente si blocca perché si gira quando si sente chiamata da lontano. Magari incontra un gradino inaspettato e si blocca; tende un braccio di lato e si blocca; tira un calcio al pallone, magari lo manca, e si blocca. Può avere difficoltà in macchina, può avere vertigini, può avere una deambulazione incerta, può avere problemi autonomici con la pressione arteriosa che fa le bizze.
Se un soggetto è vittima di un incidente stradale e batte la testa o subisce un colpo della frusta in cui il tronco encefalico viene un poco “strizzato” questi scenari si acuiscono fino ad essere drammatici e fortemente invalidanti.
Qualsiasi forma di approccio terapeutico venga scelto il recupero dei riflessi oculo-vestibolo-spinali con tutto ciò che ne consegue è necessario per un pieno recupero. I riflessi oculo-vestibolari sono fratelli di sangue dei riflessi spinali. Non si può recuperare la forza in un braccio se la colonna non è stabile. Non si può recuperare la forza in un arto se il meccanismo su cui la sua forza si basa è assente o inefficace. I riflessi vestibolo-oculari possono essere recuperati la maggior parte delle volte, e sarei tentato di dire sempre, nei soggetti non gravemente compromessi. Ci sono esercizi che usano gli occhi e i vestiboli in modo specifico per stimolare l’attività dei riflessi oculo-vestibolari. Ovviamente per recuperarli bisogna che siano integre le vie neurologiche e in genere lo sono.