dr. Esselstyn
Vi presenterò tre articoli, due del Dott Calwell B. Esselstyn e uno del Dott. Dean Ornish:
Il Dott. Caldwell B. Esselstyn è in pensione, ma certamente non a riposo. Era chirurgo alla Cliveland Clinic (anche se non la conoscete non è un piccolo ambulatorio di provincia). Nel suo ospedale, cominciò in sordina a trattare pazienti cardiopatici semplicemente con l’alimentazione, senza però modificare le terapie farmacologiche anticolesterolo, antipressione alta, anticoagulante, antiangina, antisperanza…
Gli americani, forse lo sapete, amano le classifiche. Esselstyn fu nominato uno dei “migliori medici americani” nella stagione 94-95 (sono fatti così, sembra tutto un campionato). Ha vinto la medaglia d’oro alle olimpiadi del 1956 (canottaggio); è stato in Vietnam; ha pubblicato oltre cento articoli scientifici. Sono tutte qualità interessanti per un curriculum vitae di tutto rispetto, ma quelle che più mi affascinano e interessano sono l’indipendenza intellettuale, l’umiltà e il coraggio nell’aver affrontato il sistema “delle malattie” americano (e mondiale, direi) rivoltandolo come un calzino. Ha dimostrato l’esistenza di un modello diverso perfettamente funzionante che ha reso obsoleto l’altro (solo che l’altro è consolidato nelle abitudini e controlla i media).
Guardate che “tipetto”. Leggete, come primo assaggio, cosa scrisse in occasione di un convegno organizzato da lui:
Dopo undici anni da chirurgo sono disilluso dal “paradigma della medicina americana” riguardo al cancro e alla cardiopatia coronarica. In cento anni è cambiato poco nella terapia del cancro e non c’è stato nessuno sforzo serio di prevenzione né per la coronaropatia² né per il cancro. Ritengo che l’epidemiologia di queste malattie sia provocatoria. Per il seguente motivo: i ¾ della popolazione di questo pianeta non soffre di cardiopatie, un dato di fatto, questo, fortemente associato alla dieta.
Se i ¾ del mondo non conoscono l’infarto, significa che queste persone hanno, di fatto, già condotto e terminato la ricerca che spiega come non ammalarsi di cuore. Basterebbe usare questi risultati, no? Non è per questo che si fanno le ricerche?
Nel 1985, Esselstyn cominciò uno studio con lo scopo di testare l’efficacia di una dieta a base di alimenti integrali e di origine vegetale su persone con cardiopatia coronarica. Ottenne risultati spettacolari, mai registrati prima nel trattamento della malattia coronarica.
In queste pagine ci sono tre studi originali, due del Dott. Esselstyn e uno del Dott. Dean Ornish; sono in inglese. Lo so che forse non capirete cosa c’è scritto, ma mi sembra una calzante metafora della realtà attuale: ciò che può esserci utile è sotto i nostri occhi ma non riusciamo a decifrarlo. State tranquilli, perché non vi lascerò senza capire. O almeno lo spero.
Vi invito a guardare l’articolo della pagina successiva, sfogliatelo e guardate le figure, andate piano, coltivate il senso di smarrimento (forse) nel leggere parole che non capite o che vi sembra di afferrare per una qualche somiglianza con l’italiano. Quando sarete arrivati alla fine continuate a sfogliare, l’articolo vi sarà spiegato in italiano, in molte parti sarà tradotto, con l’ambizione e la speranza di usare un linguaggio chiaro e comprensibile. Buona “sfogliata”!