Questo studio voleva dimostrare come fosse più semplice ottenere gli stessi risultati senza interventi così “invasivi”. Anche se di cardiopatici ce ne sono a bizzeffe, non è facilissimo trovare pazienti con determinate caratteristiche. Infatti, dei centonovantatré “candidati” iniziali, quarantotto parteciparono poi effettivamente allo studio. Tutto sommato non è male, circa ¼ , molto di più della proporzione di quelli che si presentano alle selezioni del Grande Fratello rispetto a quelli che poi riescono a fare bella mostra di sé in diretta nazionale.

Vediamo in cosa consisteva la “terapia” del gruppo sperimentale: lo studio cominciò con una vacanza in un hotel residenziale per una settimana (sono serio) per fare una full immersion nell’apprendimento dei cambiamenti di stile di vita da mantenere durante l’anno. I pazienti inoltre si incontravano per quattro ore ogni due settimane per confrontarsi ed eventualmente darsi supporto a vicenda.

Ai pazienti del gruppo sperimentale fu chiesto di seguire una dieta vegetariana a basso contenuto di grassi per almeno un anno. La dieta includeva frutta, verdure, grano, legumi e prodotti di soia, senza alcuna restrizione calorica. Furono anche preparati dei pranzi da asporto per chi li volesse. Non erano permessi alimenti di origine animale, fatta eccezione per il bianco delle uova e una tazza di latte scremato o di yogurt.

Una dieta del genere ha circa il 10% di calorie da grassi, il 10-15% da proteine e il 70-75% da carboidrati principalmente complessi. Ai pazienti ipertesi si tolse il sale, a tutti la caffeina, ma si permise un goccio di alcool al giorno. Si intervenne anche sullo stress, includendo tecniche di rilassamento, respirazione e meditazione. Inoltre, i pazienti ricevettero un programma di esercizi tarato sulle loro condizioni fisiche ricavate dalla prova da sforzo. Tutti facevano ginnastica tre ore alla settimana. Tutti i pazienti cardiopatici sanno che devono dimagrire, fare un po’ di sport, cambiare vita, però non c’è un reale supporto per aiutarli. Nello studio di Ornish, la partecipazione del gruppo sperimentale fu definita “eccellente” mentre i pazienti del gruppo di controllo che ricevettero solo blande e poco convinte raccomandazioni non misero in pratica i cambiamenti necessari. Infatti, come è stato anticipato, peggiorarono.

Nel gruppo sperimentale il colesterolo totale si ridusse del 24,3% [che è tantissimo in un solo anno ndr] mentre il colesterolo LDL [quello detto “cattivo”ndr] diminuì del 37,4%.

L’angina è un sintomo di “pre-infarto”: dolore in petto dovuto alla riduzione di flusso di sangue al cuore. I cardiopatici lo conoscono bene. In pratica è una promessa di infarto imminente se non ci si calma o se non si prende una pillola.

Nel gruppo sperimentale la frequenza dell’angina diminuì del 91%, la durata degli attacchi del 42%,  e la severità degli attacchi del 28%. Al contrario, nel gruppo di controllo i pazienti ebbero un aumento del 165% in frequenza, del 95% in durata, e del 39% in severità degli attacchi di angina. Nel gruppo sperimentale la percentuale media del diametro della stenosi4 [le ostruzioni ndr] diminuì    dal 40% al 37,8% , nel gruppo di controllo invece la stenosi4 aumentò dal 42,7% al 46,1%.

Nelle ostruzioni maggiori,  di oltre il 50% della sezione dell’arteria, la riduzione percentuale era ancora maggiore del 4,3%.

La perfusione è legata al diametro delle arterie con un fattore di 4, perciò anche una minima riduzione su di un’arteria occlusa criticamente ha grossi effetti sulla perfusione miocardica.

Vale la pena di sottolinearlo: se riduco l’occlusione dell’arteria dell’1%, il cuore riceve più sangue al 4%. Questi numeri apparentemente così piccoli sono in realtà enormi. Tre pazienti del gruppo sperimentale non aderirono in modo “eccellente” al programma e furono gli unici tre a non avere i miglioramenti che fin qui ho descritto. Due rimasero invariati e uno ebbe un peggioramento.

L’adesione generale ai cambiamenti dello stile di vita era fortemente correlata ai cambiamenti delle  lesioni [coronariche ndr] in una relazione di dose/risposta.

Continua…

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