Ho letto questo libro su un’amaca appesa a due rami di un ulivo secolare di fronte ad un trullo questa estate. Come foto dimostra. “Il Ritorno del Principe” di Saverio Lodato (giornalista) e Roberto Scarpinato (magistrato a Palermo in prima linea contro la Mafia).
La lucidità dell’analisi è suprema. Mi sembra di leggere Chomsky. La distribuzione capillare della cultura mafiosa è palpabile. La mafia è stata descritta in modo preciso da oltre un secolo, e sopratutto è stata identificata nella borghesia. Nella borghesia mafiosa che non si sporca le mani di sangue direttamente, ma gestisce il potere con i tipici canoni mafiosi: omertà, impunità, segretezza, sopruso. La popolazione carceraria è formata solo da criminali spiccioli, basso reddito, stranieri, disperati vari, cioè lo strato sociale che è sempre stato sotto ricatto, quello che devo obbedire e zitto, quello che quando è disperato delinque.
Il codice morale delle persone per bene (ancora la maggioranza del paese, anche se non ha la percezione di essere maggioranza) che sono sotto il ricatto mafioso di una vita precaria e senza garanzia, è diverso dal codice morale della borghesia media e alta mafiosa.
Marcello Dell’Utri, Salvatore Cuffare non potrebbero sedersi a tavola a casa mia se mi madre sapesse di cosa sono stati condannati.
La vita raccontata dai mezzi di comunicazione è una messa in scena che ci viene rappresentata in modo che sia accettabile. Ma è una finzione. Ciò che avviene dietro la scena, l’osceno, è una realtà fatta di calcoli imperdonabili, sangue sacrificato per il potere.
Scarpinato è abbastanza pessimista. Io no. Sono ottimista. L’osceno rimane tale fin quando il pubblico non comincia a vederlo, a decifrarlo. Io sento, palpo, vedo che si stanno aprendo degli squarci.
C’è un sacco di gente che grazie a internet sta avendo il coraggio di guardare l’oscenità della nostra storia. È un gesto di libertà, per non essere sotto ricatto.
Tutto questo per dirvi che vi consiglio di leggere e regalare questo libro. E se abitate a Napoli potete farlo usando lo strumento SCEC che è uno squarcio nell’oscenità della politica monetaria mondiale.
Scusate se è poco.
P.S. nella foto sembro incinto, non lo sono; e non sono nemmeno ingrassato.
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non sarai incinto di bambini ma di mangime pugliese si.
Poi dilla tutta sulla ottima compagnia…
detto questo
è bello senti parlare (o scrivere) di “squarci” e ottimismo: sono l’unica arma per non arrendersi