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La politica non governa delle persone, ma governa un Ecosistema. Qualsiasi azione o omissione ha effetto sull’intero ecosistema.
Si pensa e si discute di salute in modo ‘antropocentrico’. L’uomo è al centro; è il solo, anzi è solo! Tutto il resto non esiste. Che errore.
Dobbiamo pensare a dare salute all’intero ecosistema, che includa il mare, i pesci, la terra, gli animali, l’aria, gli uccelli, gli insetti e l’uomo.
Da poco sappiamo che nelle acque del Golfo di Napoli sono state affondate decine e decine (nessuno sa quante) navi con rifiuti speciali, tossici, radioattivi. http://www.youtube.com/watch?v=XdvB9BDy7Kc
Sappiamo che l’aria, il cielo della provincia di Napoli e Caserta è usata come discarica delle centinaia di roghi di rifiuti tossici. www.laterradeifuochi.it
Sappiamo che la terra e le acque sono inquinate da metalli pesanti, diossine, e le pecore morte nei pascoli di Acerra presentavano grossolani e gravi difetti dei cromosomi (che contengono il DNA)
Sappiamo che sono sempre più rari gli spazi di libera socialità nelle città della nostra regione che rendono le persone marginalizzate, deboli e non libere.
Sappiamo che il latte e la carne che mangiamo viene spesso da allevamenti intensivi, dove l’uomo diventa bestia, carnefice, e infierisce sugli animali con una violenza immorale.
Nonostante questo scenario, noi abbiamo cominciato ad immaginarci un ecosistema salubre.
Vogliamo le bonifiche della terra e delle acque, e lo vogliamo subito.
Vogliamo accompagnare una nuova forma di economia che non scarichi sull’ambiente i costi che le aziende e il mercato non vuole accollarsi.
Vogliamo spegnere l’inceneritore di Acerra e tenerlo come memoria per le future generazioni della stupidità e della follia che ha attraversato la nostra epoca.
Vogliamo che le prove scientifiche siano al servizio della collettività e non della opportunità strumentale della politica.
La nostra idea continua ad arricchirsi di nuovi apporti intellettualmente onesti, non remunerati, che hanno come unico obiettivo il tornaconto collettivo. Si può cambiare. Si può diventare modello per gli altri. In Campania abbiamo visto tutto, senza troppi filtri. Abbiamo visto il saccheggio della vita del nostro ecosistema, per soddisfare facili guadagni e dinamiche di potere. Noi vogliamo un’altra cosa.