In collegamento con il Moviemento Campania
Riusciamo ad immaginarci un futuro che includa anche i diversamente abili? Non so se l’argomento è sanitario, sociale, economico, di pari opportunità o di civiltà. Se un disabile non può prendere un autobus o la metropolitana dovrebbe poter prendere un taxi con un biglietto dei mezzi pubblici senza far avviare il tassametro. Una comunità che non considera i disabili, e li imprigiona nell’immobilità perché il loro corpo funziona meno, regredisce sempre. Così come regredisce quando non vede gli anziani, i bambini che chiedono l’elemosina, o che non hanno un posto dove giocare a pallone.
Mentre in genere stiamo pensando a generare soluzioni a costo zero, questa non lo è, questa è a costo elevato, perché è alto l’obiettivo cioè pensare di cambiare una capillare rete di ostacoli, per una capillare facoltà di accesso.
Nei centri urbani più caotici dove tutto deve andare veloce (anche se poi tutto è molto lento perché ingorgato nel traffico) non c’è spazio per chi va molto piano, su una carrozzina, con una stampella o zoppica.
Io non vivo direttamente disabilità fisiche, bisognerà chiedere a chi è in carrozzina; chiedere una consulenza dell’esperto, bisognerà trovare chi ha creato una città senza barriere architettoniche e copiare.
Facciamo questo gioco insieme: provate ad immaginare Napoli, Avellino, Benevento, Caserta, Andretta (AV), Nola (NA), Teano (CA), Casal di Principe (CE) o la vostra città senza barriere architettoniche… se riusciamo ad avere nel nostro immaginario Napoli fruibile ai disabili è fatta. Dobbiamo solo tra trasferire questa immagine a tutta la città. E che ci vuole? Niente basta avere solo politici che sentano il fiato sul collo dei cittadini; o no? Esercitiamo i fiati, alitiamo tutti insieme… su su.. forza.
Se ci date una mano possiamo addirittura pensare che è possibile, possibilissimo.