Il 25 aprile di 57 anni fa veniva pubblicato l’articolo scientifico che descriveva la scoperta della struttura del DNA. Il blog oggi ospita Gianmarco, che studia chimica all’università e collabora alla Libera Pluriversità di Napoli.

“Si parla tanto di DNA e genetica negli ultimi anni. La scoperta della struttura del DNA non risale che a una sessantina di anni fa. Prima di allora non si sapeva nulla sulla trasmissione genica e di come venivano sintetizzate le proteine dagli organismi viventi. Le proteine sono ciò che ci costituisce biochimicamente, ogni essere vivente non è altro che un ammasso di proteine piene d’acqua, il resto della materia è solo di contorno 🙂

E proprio per questo motivo questa è considerata la scoperta più importante del ‘900, il secolo in cui hanno vissuto anche Einstein e Heisenberg.

Ci sono alcune curiosità che riguardano gli eventi che portarono alla scoperta

Per esempio che la maggior parte del lavoro che portò a questa scoperta non fu da parte di chimici, cosa plausibile visto che si parla di molecole, ma da un fisico (Francis Crick) e da un ornitologo (James Watson).

Contemporaneamente a Watson e Crick, sulla risoluzione della struttura del DNA, stava lavorando anche Linus Pauling ed il suo gruppo di ricerca. Già all’epoca, e maggiormente negli anni che seguirono, Pauling era una celebrità sia in ambito scientifico che sociale. Senza scendere troppo nei dettagli vi dico che: ha rivoluzionato la chimica moderna con il concetto di elettronegatività, è considerato il padre del legame chimico, tutta l’importanza che oggigiorno diamo alle vitamine e agli antiossidanti la dobbiamo ai suoi studi sull’acido ascorbico (vitamina C) effettuati negli anni ’50, è l’unico ad aver vinto due Nobel da solo (Chimica e Pace); vi chiederete come mai il Nobel per la Pace, ve lo dico dopo.

Capirete che non è stato facile per un fisico ed un ornitologo cercare di scoprire un qualcosa su una molecola sapendo che un chimico come Linus Pauling stava cercando di arrivarci prima di loro.

L’unico chimico che ha lavorato assieme a Watson e Crick è stata Rosalind Franklin e ha dato un fondamentale aiuto nella diffrazione ai raggi X delle molecole di DNA. È famosa nell’ambiente biochimico la Foto 51 (che vedete sopra), cioè l’immagine ai raggi X che confermò la struttura a doppia elica. Bene, quella diffrazione fu fatta dalla Franklin.

Sfortunatamente, all’epoca, le attenzioni nei laboratori ai raggi X erano decisamente poche, ciò portò ad una prematura morte della Franklin che però evitò controversie fra lei e il suo collega di laboratorio Wilkins nell’assegnazione del Nobel del 1962. Infatti secondo il regolamento della Fondazione Nobel (immutato dalla prima edizione) il Premio può essere assegnato a non più di tre individui viventi per la stessa categoria. Wilkins citò la Franklin durante la premiazione, ricordando il suo notevole contributo alle analisi effettuate.

Il Nobel vinto dai tre fu per la Medicina e non per la Chimica. Quell’anno il Nobel per la Chimica fu assegnato per degli studi fatti sulla struttura dell’emoglobina e della mioglobina, le proteine che trasportano l’ossigeno nel sangue. Sì, anche io avrei trovato più ragionevole questo come Nobel per la Medicina. Ma che ci volete fare, mica c’ero io in Commissione quell’anno?

Ma quindi Watson e Crick sconfissero Pauling? Sì, per la risoluzione della struttura del DNA ci arrivarono prima di lui ma alla premiazione in Svezia non riuscirono ad evitarlo. In quello stesso anno, il 1962, Linus Pauling vince il Premio Nobel per la Pace per il suo impegno nel disarmo nucleare. Ecco, ve l’ho detto.

La scoperta non portò alcun arricchimento per i suoi scopritori, inizialmente non vi fu neanche motivo di registrarla dato che non vi era nessuna applicazione possibile. Fu la scoperta del DNA ricombinante che diede vita all’ingegneria genetica e alle biotecnologie che attualmente interessano notevolmente alle case farmaceutiche e non solo.

Concludendo vi dico che c’è chi pensa che l’ornitologo e il fisico riuscirono a battere sul tempo Pauling per un motivo sostanziale: non cercarono solo di capire la struttura del DNA, loro ne cercavano la funzione. In questo modo vennero indirizzati ad un modello funzionale di trasmissione dell’informazione genetica, e non solo a cercare di capire cosa volessero dire quelle strane immagini ai raggi X.

In effetti questo si evince anche dall‘articolo pubblicato sul numero di Nature del 25 aprile 1953, gli scienziati scrivono:

It has not escaped our notice that the specific pairing we have postulated immediately suggests a possible copying mechanism for the genetic material.” ovvero “Non è sfuggito alla nostra attenzione che l’appaiamento specifico che abbiamo postulato suggerisce immediatamente un possibile meccanismo di copiatura del materiale genetico

Se potete leggete tutto l’articolo, è di una semplicità disarmante ma pone un prima e un dopo nella storia della Scienza.

Gianmarco Nocera.”

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