È un bene o un male per una professione, come la chiropratica, avere decine e decine di tecniche diverse per ottenere la stessa cosa: correggere la sublussazione vertebrale? Nel tempo ho cambiato diverse volte opinione, in base a non so bene cosa, forse alle mie esperienze con diversi esponenti di queste. Ciascuna tecnica viene promossa dai propri leader come se fosse l’unica, la più efficace, la vera chiave per risolvere i problemi dei pazienti.
Voi questo aspetto forse non potete conoscerlo, quindi considerate questa come la mia percezione della questione e quindi magari mi sbaglio.
Ad ogni modo, voglio dire che se tutti dichiarano di avere la risposta giusta alla stessa domanda, mi viene il dubbio che forse è la domanda ad essere sbagliata, oppure ci sono più risposte esatte. A mio avviso il problema nasce dall’apparente (e per me spesso reale) fanatismo con cui queste tecniche vengono promosse. I volantini, i manifesti delle convention, sono così esaltati che sostituendo alla parola “chiropratica” la parola “detersivo” il messaggio di “vendita” potrebbe essere inalterato.
È come se “il mercato” delle tecniche, distratto dal marketing avesse superficialmente tralasciato le persone, i pazienti.
Ora che vi ho confuso a dovere, vi lascio una settimana per metabolizzare la mia contorta logica.