Arcipelago SCEC non associa attività commerciali né persone giuridiche, associa persone fisiche che hanno un idea diversa della nostra società e non è una via commerciale, ma uno sforzo sociale informato per riequilibrare le iniquità del mondo che sono perpetrate sul 90% della popolazione mondiale. È uno sforzo sociale ed informato di cambiare paradigma. Non sarebbe possibile attuarlo attraverso il modello vecchio.

Le persone che si associano ad Arcipelago offrono ciò che hanno, ciò che vogliono, ciò che possono.

Può essere il loro tempo libero, l’attività commerciale, i loro pensieri ed è tutto ciò che conta e tende ad una crescita collettiva inclusiva, di chiunque voglia sentirsi coinvolto non esclusiva.

Oggi Arcipelago SCEC annovera 10 isole dalla Sicilia al Friuli Venezia Giulia, (dal profondo Sud all’estremo nord) con 10mila membri e 3mila attività commerciali che si scambiano solidarietà attraverso lo SCEC, sono tutti snodi di una rete. Qual è il passo successivo? È quello di connettere tutti i punti, quelli attuali e quelli futuri, in un modello che è legato a ciò che è stato spiegato su. Lo scopo va oltre il frivolo entusiasmo di alcuni individui di emettere un buono locale. Lo scopo è diffondere consapevolezza del senso comune nella nostra società e far parte di una intelligenza collettiva in una maniera orizzontale grazie ad internet e trasferirla alla comunità, basandosi sui diritti e sul rispetto di tutti. Ci sono molte iniziative che si traducono i processi innovativi come le “botteghe del cuore” e “l’emporio del cuore” dove l’intera produzione è locale ed è competitiva grazie al fatto che sono legate allo SCEC.

Questo progetto è in fase avanzata a Crotone, in Calabria, con la partecipazioni di tutte le attività. Si spera che per la fine del 2011 possa essere operativo e replicare il modello in Italia e all’estero.

Un secondo progetto è sui trasporti. È in via di sviluppo un sistema computerizzato di razionalizzazione del trasporto per evitare che i camion girino vuoti perdendo tempo, carburante e risorse.

L’energia: le politiche del potere mondiale sono legate all’energia. È in via di sviluppo un nuovo progetto per la produzione di energia pulita da impianti fotovoltaici. È concepito come forma di investimento aperto ai privati come piccola fonte di energia, con una vendita in SCEC ai consumatori, nelle migliore delle ipotesi si tratta di impianti tra 20 e i 50 Kw. Di nuovo, si cerca di creare circolarità nella produzione dell’energia locale con buoni locali con i profitti trattenuti nella comunità.

Il futuro del mondo ha bisogno di prendere un percorso differente diverso da ogni dinamica verticale di potere che è scritta nei libri di storia che non ha mai affrontato la prospettiva monetaria. Internet sta rappresentando la possibilità per invertire l’accesso alle informazioni e la condivisione.

Che contorni avrà il futuro? Che forma prenderà? Ogni previsione sarebbe solo intuizione, non si possono anticipare i cambiamenti sociali futuri. I modelli di economia locale, della centralità delle persone con meccaniche monetarie diffuse in modo orizzontale, di certo, promettono potenzialità per il futuro, equità e giustizia. Vedremo

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