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Se ricordate questa serie di articoli nasceva da una domanda che recitava più o meno così: se ogni struttura sanitaria fosse efficiente manco fossimo in Svizzera, avremmo un livello migliore di sanità pubblica? Come detto allora credo di no. Credo sia opportuno sottolinearlo.

La richiesta di salute pubblica da parte della popolazione al Sistema Sanitario Nazionale (che eroga i pagamenti), si limita all’efficienza aziendale e cioè: ospedali puliti, personale ducato, appuntamenti precisi, liste di attesa decenti; ma è una richiesta sufficiente o è una richiesta al ribasso?

Ora è il momento di un esempio:

prendiamo un’Azienda Ospedaliera che è prestigiosa e rinomata per la scuola di cardio-chirurgia. Tutto è perfetto, pulizia, bellezza, accoglienza, professionalità, rispetto del paziente, etc.

quando hai bisogno di un un by-pass aorto-coronarico quella è l’azienda per te!

Da circa 20 anni, con risultati eccellenti, sarebbe possibile non solo prevenire l’infarto del miocardio (cuore) ma guarire i pazienti coronaropatici.

Nello stesso ospedale c’è anche un servizio di “Riabilitazione Cardiologica” che potrebbe applicare questo protocollo che tende alla guarigione, alla prevenzione primaria e mirare a prevenire gli infarti a chi non li ha mai avuti o prevenire il secondoa chi ha avuto già il primo.

Per questo servizio servono un cardiologo, qualche fisioterapista, uno psicologo ed un cuoco.

Forse intuite che la “Cardio-Chirurgia” è una prestazione ad alto rendimento, costa molto e l’ASL rimborsa molto; al contrario la “Riabilitazione Cardiologica” è un servizio a “basso rendimento”.

Analizziamo ora il contesto dal punto di vista dell’azienda ospedaliera.

Essa promuoverà i servizi ad alto rendimento così come un concessionario preferisce vendere un SUV che un’utilitaria.

L’Azienda Sanitaria Locale (ASL) invece dovrebbe preferire la riabilitazione anche preventiva visto che ha la certezza di risparmiare i costi chirurgici sul lungo periodo. Dando per scontato che queste conoscenze siano acquisite dagli amministratori, cioè che loro conoscano queste informazioni.

Un’ Azienda Ospedaliera come questa deve essere considerata un patrimonio o un problema, in termini di raggiungimento di una migliore salute pubblica?

Un ospedale pubblico dovrebbe servire il pubblico promuovendo in modo aggressivo il recupero e la prevenzione, per ritrovarsi nel lungo periodo a dismettere per il 70-80-90% la chirurgia.

Ma se lo facesse il bilancio non perdonerebbe.

Questo discorso non discute l’onestà, l’etica e la professionalità dei cardiochirughi.

Se questa analisi fosse vera e condivisa a sufficienza dovremmo trovare la soluzione al problema che si pone: cioè raggiungere un obiettivo di salute pubblica e avere allo stesso tempo il crollo economico finanziario della struttura, quindi risolvere l’enigma con una soluzione che vince significa in realtà perdere.

Continua…

P.S. Aiutatemi a promuovere il carpool

3 risposte a "La Sanità: Esercizi Di Esempi. Parte 5"

  1. Gent.mo Dott.Luca,
    intanto la ringrazio per cio’ che ha “coraggiosamente” detto su cio che e’ la cardiologia pubblica e le esperienze del Dott.Ornish e Esselstyn.
    Anch’io ho le coronarie malate,ma ho scelto la” dieta regressiva “piuttosto che fare by-pass ed essere condizionati e inpasticcati sino che si respira.Se vivi e’ un vivere da menomati e comunque stai sempre col cuore in mano ed anche condizionato psicologicamente.
    A Cotignola dovevo passare dalla coronarografia alla fase chirurgica perche’ ero a rischio;due giorni dopo, ho avuto la fortuna di farmi visitare dal Dott.Alfieri,Primario cardiochirurgo del S.Raffaele di Milano che mi ha diagnosticato di non essere a rischio,ma l’intervento dovrei farlo fra qualche mese,forse perche’ ne ha troppi.
    Da oltre un mese,sto facendo dieta ,priva di proteici carnei ed ho annullato ogni tipo di negativita’ alimentare;faccio Yoga da sempre e Meditazione piu’ di recente.Da allora la pressione e’ sui 135/65 e colesterolo a 125 mg/dl.Purtroppo ho la Dx al 90% e Sx al 50% e quindi per qualche anno devo fare sacrifici,il tempo necessario per regredire le stenosi.
    E’ per la verita’ un’autentica macelleria,nei ns. ospedali, con sempre piu’ cardiopatici da operare che non hanno voce e alternativa.La ringrazio anche per loro.
    Spero di leggere qualche sua dieta pro-cardiopatici.
    La sua pubblicazione “Guarire il Cuore” La inviero’ a una cardiologa,ex mia allieva(Ho fatto l’insegnate nelle scuole Superiori)perche’ scettica come tutta la classe medica,con poche eccezioni.
    Gradisca i mie saluti e i migliori auguri di una serena Pasqua,comresa la sua famiglia.Grazie ancora.

    1. Salve Piero,

      grazie per il suo commento.
      non faro nessuna dieta pro cardiopatici. C’è già. Nel libro è spiegata. Se vuole maggiori argomentazioni la invito a leggere dal blog “il China Study”.

      Grazie mille.
      Buona pasqua anche a lei.
      LV

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