Per manipolare una spalla molto congelata spesso si ricorre alla narcosi. Lo si fa in anestesia. Questo è necessario perché il dolore può essere insopportabile.
La spalla in un paziente sveglio a volte viene sbloccata e il paziente potrebbe svenire dal dolore. Se un fenomeno si è perpetrato per anni ed anni spero che non si pensi che possa essere risolto con uno schiocco delle dita.
Vorrei suggerirvi di leggere la serie di articoli “Non solo distorsioni” e “Te la do io l’infiammazione”. Ho provato a spiegare cosa succede a legamenti, tendini e capsule, quando subiscono danni e come questi vengono poi riparati.
Se abbiamo chiari i due estremi opposti da una parte una spalla normale e dall’altra congelata possiamo parlare anche di cosa c’è in mezzo. Principalmente ci troviamo di fronte ad una riduzione della mobilità fino a marcate difficoltà per esempio ad infilare una giacca o ad allacciare un reggiseno (diminuita estensione e rotazione interna della spalla), pettinarsi o prendere oggetti in alto (ridotta estensione e abduzione).
In questa progressione dinamica degli eventi possiamo documentare una degenerazione dell’articolazione scapolo-omerale e/o dell’articolazione acromio-clavicolare. Queste sono documentabili con una semplice Rx.
C’è da dire che degenerazioni artrosiche della articolazione scapolo-omerale sono molto meno frequenti rispetto ad altre aree.
Se invece guardiamo tendini, legamenti etc, con una ecografia o una risonanza magnetica possiamo vedere lesioni, assottigliamenti, lacerazioni dei tendini e/o legamenti o versamenti articolari. Per cercare di interpretare meglio questi aspetti vi invito a leggere gli articoli “L’artrosi rivisitata”.
Una risposta a "La Spalla. Problemi e Rimedi. Parte 4."