Fare una ecografia della spalla per verificare danni e lacerazioni della capsula potrebbe essere un buon inizio. Se il danno è eccessivo da non far prevedere possibilità con un trattamento conservativo si pongono le indicazioni chirurgiche per ricostruire la continenza capsulare e/o i tendini legamenti che lo necessitano.
Sia che il chirurgo abbia un ruolo o meno l’obiettivo è riabilitare il controllo motorio e la stabilità articolare.
Come lo si fa? Con una lenta, attenta e progressiva serie di esercizi che recuperino il/i movimento/i che normalmente avrebbero riportato alla lussazione.
Il tutto va guidato senza creare dolore (perché il dolore inibisce gli schemi motori).
Subito dopo una lussazione la spalla viene immobilizzata con una imbracatura con la prescrizione di tenerla qualche decina di giorni.
Questo avviene anche per “pararsi il culo” perché se il paziente si lussa di nuovo è colpa del medico di pronto soccorso e perché nel paziente non c’è fiducia nemmeno per fare un perfetto percorso riabilitativo.
Alla base di ciò che ci siamo detti fin qui la prima cosa da fare (se abbiamo un paziente collaborativo) è cominciare il lavoro di riabilitazione.
Chissà se finora sono stato chiaro…
2 risposte a "La Spalla. Problemi e Rimedi. Parte 6."