Ho fatto molto meglio in passato, sono riuscito ad arrivare a 6 mesi per riempire una busta di secco indifferenziato. Il fatto è che ogni tanto cedo a qualche bevanda a base di riso o avena. Sono nel Tetrapack, non riesco a trovarle in vetro.
Con il compost prodotto dai residui di cibo sto fertilizzando la terra, e il basilico ringrazia. Ho anche piantato dei pomodori e dei peperoni che nonostante il mio pessimo pollice verde imperterriti sembrano voler dare frutti.
Non Lasciatemi solo…
temo caro Luca che la sensazione di solitudine di cui riferisci sia assolutamente confermata da quello ce si vede in giro. Io che come te ho preso “l’incapata” per il rifiuti zero, non riesco a convertire mia moglie ed i miei figli alle mie stesse regole. Certo non gettiamo bottiglie, compriamo detersivi alla spina, abbiamo ormai da tre anni le nostre borse di iuta per la spesa, coltiviamo u orto e ci serviamo di anatre oche e galline per smaltire quel che avanza dell’umido, ma ciò nonostante continuiamo a buttar via scatolette di latta, alluminio, e bustine…ce ne sono ovunque…cingono le confezioni di camomilla, maglioni, fette biscottate…insomma non riusciremo mai a radicalizzare le nostre posizioni, ho fiducia però che i miei figli saranno un po’ più avveduti e tempestiviquando la riduzione srà imposta dalle istituzioni per far fronte alle disperate condizion del nostro pianeta.
un’ultima osservazione la voglio fare per sgombrare il terreno da certe analisi. Tu non sei un coglione (e nemmeno l’altro) se De Magistris può oggi sbandierare una strategia per il trattamento dei rifuti di quella maturità e di quell’elevato contenuto etico ed organizzativo è perchè in tempi di Bassolinismo sfrenato, quando la gestione industriale dei rifiuti era un diktat impossibile da smentire, gente sensibile e capace come te, è andata in giro a sensibilizzre e divulgare informazione e tendenza che oggi sono vera e propria cultura, patrimonio di un popolo che è cresciuto insieme ai tanti comitati, che ci hanno guidato negli anni dell’emergenza infinita.
grazie dunque per la tenacia e l’ironia che sempre accomapgna le tue sortite da supereroein difesa dell’ambiente!
francesco
Francesco,
per riuscire ad essere radicali bisogna per forza essere di più. da soli è impossibile.
purtroppo non è una questione di convertire, ma riuscire a trovare un ambito di confronto. e poi è difficilissimo convincere le persone più care.
Per l’analisi su LDM, grazie.