Ho chiesto al mio collega Biagio Ciccone (neurofisiopatologo) che ha una lunga esperienza con pazienti cefalgici di scrivere due articoli sull’Emicrania e sulla Cefalea a Grappolo.
L’Emicrania.
L’emicrania colpisce prevalentemente le donne tra i 20 e i 40 anni, ma anche i bambini in età scolare. Essa si differenzia in una forma senza aura e in una con aura cioè con segni o sintomi che precedono l’attacco. Si manifesta con un dolore, che prende solo un lato della testa, di forte intensità, generalmente pulsante, i pazienti lo descrivono come un martello che batte o come avere la testa che sta per esplodere, si accompagna a nausea e vomito, fastidio alla luce, ai rumori e a volte agli odori. E’ peggiorato o si ripresenta anche durante il ciclo mestruale, generalmente qualche giorno prima e/o dopo.
Il paziente è infastidito dai rumori e dalla luce e trova giovamento solo dal riposo a letto. C’è anche una forma rara di emicrania che è preceduta da fenomeni visivi, o sensitivi o motori detti AURA, di solito durano da 15 a massimo 60 minuti e al loro termine compare la cefalea.
Certamente è una forma di cefalea altamente invalidante, che compromette la vita sociale, affettiva e lavorativa. Tuttavia la medicina in questo settore ha fatto notevoli passi, realizzando specifici farmaci per la cura dell’attacco di emicrania denominati triptani, (siamo alla terza generazione di questi farmaci salva-dolore emicranico), ma il passo fondamentale rimane la terapia di profilassi, che è obbligatoria per chi ha più di tre giorni al mese di emicrania o ne ha anche uno che duri più di un giorno.
Si ritiene che l’emicrania sia dovuta all’azione del sistema trigemino vascolare, incendiato da vari fattori detti scatenanti, che producono la contrazione e poi la successiva dilatazione dei vasi sanguigni del cervello. Importante non auto medicarsi ed eviatre solo l’uso di antinfiammatori, per non rischiare l’abuso e la trasformazione in una grave forma di emicrania cronica.