A volte mi sento un po’ un coglione. Sto a filmare il mio sacchetto dell’immondizia nel momento del saluto finale prima che l’inceneritore lo renda tossico e cancerogeno per qualcuno a caso. Faccio questo da qualche anno; riesco a non retrocedere perché ci sono persone in giro per il mondo che fanno lo stesso e il mio senso del giusto non mi fa sentire solo rispetto a questa mia ostinazione.
So che tutto è collegato, il complesso convive con il semplice e gesti semplici moltiplicati risolvono problemi complessi.
Nell’attesa che avvenga il miracolo della moltiplicazione dei gesti.
Continua…
Partecipiamo anche noi quassu’ a moltiplicare i gesti.
Anche se ci siamo appena arrabbiati perche’ se vogliamo fare la raccolta differenziata dobbiamo tornare al contenitore della carta innumerevoli volte prima di trovarlo in condizioni da poter contenere il nostro prezioso contributo, ed ogni volta riportare a casa la borsa con la nostra raccolta che nel frattempo cresce. Almeno, noi facciamo cosi’ ma molti altri, (tra i pochi che qui in Olanda fanno la differenziata), abbandonano la carta intorno al contenitore straripante, in balia del vento del nord, e dopo pochi minuti e’ sparsa per tutto il quartiere.
L’importante e’ che i gesti continuino a moltiplicarsi.
a Napoli si dice: dicett o pappice….