L’espressione umana (e animale) è il prodotto di un sistema che Riceve e Trasmette . Ciò che entra nel sistema ha sempre una risposta motoria (trasmissione).

Dalla nascita fino ai primi 2-3 anni di vita il bambino con la giusta lentezza elabora tutti gli stimoli esterni che riceve e progressivamente trasmette “al suo ambiente” cioè a chi gli sta intorno, le sue capacità motorie: cammina, parla, corre, disegna, piange, gioca, si incuriosisce, si stupisce ecc. (tutte espressioni che hanno una chiara e definita componente motoria). In questi anni il bambino esplora l’ambiente e impara quale è la relazione spaziale tra l’ambiente rispetto a se stesso e viceversa.

Contemporaneamente e più evidentemente, subito dopo (tre anni in poi) comincia a sviluppare le capacità cognitive: intelletto, e raffina le abilità di relazione: comincia a leggere, giocare a pallone e altre raffinatezze. (concedetemi la semplificazione)

Spero che riusciate a cogliere la prospettiva che voglio prospettarvi.

Chiunque si trovi ( bambino/adulto/anziano) in condizioni per cui la qualità della percezione degli stimoli esterni è compromessa (ricezione) avrà problemi che si manifesteranno sempre anche con un aspetto legato al movimento: rigidità, ipocinesia, ipercinesia, amimia del volto, tremori, alterazione dei movimenti oculari, ecc.

Continua….

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