Quest’articolo comincia un viaggio esplorativo! Siete tutti invitati.
Negli anni 80 e 90 le multinazionali della vita presero parte ad una corsa: “il progetto Genoma”.
Mappare tutto il DNA umano. Lo scopo dichiarato era quello di poter debellare le malattie genetiche, che si manifestano per un errore di fondo del DNA, alcune serie come: la distrofia muscolare, la fibrosi cistica, e altre meno serie come la calvizie, la stupidità, i difetti estetici o un brutto colore degli occhi.
Lo scopo non dichiarato, ma evidente era quello di brevettare ogni gene. Mettere il copy right sulla vita. Firmare un contratto direttamente con Dio/Hallah. Tutto per il nostro bene e per il progresso.
Su questo onda ci hanno fatto credere che tutto fosse geneticamente determinato: l’obesità, il mal di schiena, il diabete, l’ipertensione, l’Alzheimer, il cancro, la depressione, la morte.
Ci hanno indotto a dare per scontato che il DNA è una condanna o una assoluzione. Ma hanno sbagliato qualcosa…
Avevano fatto delle previsione e avevano calcolato che c’era da decifrare 120mila geni.
Invece ne hanno trovato soli 35mila… ops!
… a proposito di questo argomento ti segnalo (vale ovviamente anche per tutti i tuoi blogger di buona volontà) che Bruce Lipton parlerà a Milano il 17 giugno proprio di queste cose.
Non sono i geni malati, è l’ambiente che li fà impazzire!
ciao Luca