Rispondo a Ghigno Di Tarlo che ha commentato riguardo a Veronesi.
"Perfettamente d'accordo. Lo zero in probabilità e statistica si usa solo quando le indagini non le hai fatte per niente: zero indagini. Su tutto il resto ci andrei molto cauto invece, e terrei separati i due fatti: lui cura il cancro, e chi lo finanzia potrebbe provocarlo. Sono due cose distinte, ed eventuali connessioni tra i due fatti sono tutte da dimostrare, mentre non è in alcun modo possibile mettere in dubbio l'impegno professionale di Veronesi nella lotta contro il cancro."
L’impegno di Veronesi nella lotta al cancro non è messo in dubbio, (non è nemmeno argomento di discussione)
L’impengno di Veronesi come “front man”, non dichiarato, di interessi economico finanziari è il problema.
Veronesi esprime chiara e autorevole certezza quando dice: “ZERO”. Fa intendere supporto scientifico quando dice: “ci sono libri e libri”. Lascia intendere calma sociale quando dice che le popolazioni sono tranquille.
In più, non ha risposto alle decine di richieste da parte di suoi colleghi, (me incluso) che lo smentivano e gli chiedevano spiegazioni. Non ha risposto in barba al codice deontologico… (nomino il codice per vomito morale, non che creda abbia nessuna reale applicazione pratica, purtroppo).
Per quanto riguarda la dimostrabilità della connessione tra cancro e inceneritori voglio rimandare la risposta lasciandola con una domanda, se me lo permette?
Cosa dovrebbe dimostrare uno studio per convincerla? Mi spiego meglio con un esempio.
Andare da Roma a Napoli in macchina e metterci 1 ora significa andare oltre i 200 Km/h.
Se volessimo studiare la pericolosità dell’alta velocità, dovremmo prendere un numero sufficientemente alto di persone, farle fare Roma – Napoli il più veloce possibile, vedere quanto tempo ci mettono, verificare la velocità media e la velocità di punta, e vedere quanti non arrivano a destinazione.
Su 100 persone se si schianta 1 (quindi l’1%) è sufficiente per dire che da Roma a Napoli è pericoloso correre in macchina?
Quale è il numero di morti e/o invalidi e/o incidenti senza consequenze necessario a considerare la tratta Roma-Napoli pericolosa a 200Km/h?
Qualsiasi sia il numero per lei sufficiente, questo ci permette di dire che anche sulla tratta Napoli – Roma vale lo stesso discorso? E Roma – Firenze?
Se faccessimo lo studio opposto e cioè senza dover sacrificare nessuno, vedessimo se a 120 – 130 km/h non ci sono incidenti, potremmo dire che, per principio di precauzione, 120 Km/h è sufficientemente certo che è una velocità sicura e quindi sarebbe buon senso metterla come limite?
In altre parole, cosa deve dimostrare uno studio per dare certezza, o meglio, ragionevole certezza da cambiare politiche?
Concludo con una osservazione che vuole andare oltre il discorso.
Non ne faccio una questione di “Buoni vs Cattivi”; è una partita con le carte truccate, e le regole che seguiamo noi non sono le stesse che segue il sistema finanziario/bancario/politico-sanitario.
Io identifico il problema nella comprensione del meccanismo truccato, nè chi lo subisce né chi lo sfrutta capisce né perché né come tutto ciò accada.