IL vago è un nervo cranico. Quando i primi anatomisti lo identificarono e lo seguirono nel suo percorso videro che se ne andava in giro, videro che “vagava”. È un “nervo cranico” perché nasce all’interno del cranio, e vaga in posti lontani, inaspettati. Va ad innervare il cuore, (facendolo rallentare quando supera i limiti di frequenza) va ad innervare tutto il tubo digerente dall’esofago (così che il cibo scenda nello stomaco anche se mangiate a testa in giù) allolo stomaco e a tutto l’intestino, così che l’ex-pranzo , ora feci continui la sua strada fino allo scarico nel water. (l’elenco non è finito ma per i nostri scopi può bastare)
Vicino al vago c’è anche un centro nervoso che regola la temperatura del corpo: il termometro interno, se fa troppo caldo ci fa sudare, se troppo freddo ci fa “rabbrividire”.
Al quadretto va aggiunta la colonna cervicale perché è in stretta correlazione con questi nostri nuovi “Amici”. E quando si parla di anatomia, l’amicizia è seria e vera; se uno di loro ha problemi gli altri ne soffrono, a volte anche più dell’amico con il problema originario.
Veniamo al dunque: quando la colonna cervicale diventa una frusta in un incidente, tutti i traumi che abbiamo descritto nelle puntate precedenti possono avere delle conseguenze tipicamente “vagali” (legate al nervo vago). Spesso chi ha subito un colpo della frusta ha nausea, vomito, sudorazioni fredde, diarrea o leggeri disturbi gastrici.