Lo studio di Heikkila fu condotto così: due gruppi, di cui il primo formato da pazienti che avevano avuto un colpo della frusta e il secondo da persone sane.
Tutti furono messi a sedere bendati con un elmetto in testa bene fissato a un puntatore laser rivolto in avanti.
A circa 1,5 metri in avanti era fissato un bersaglio come quello delle freccette con cerchi concentrici.
A tutti fu chiesto di mettersi comodi e tenere la testa in avanti e di registrare la posizione. (il bersaglio veniva spostato in modo che il laser puntasse il centro del bersaglio).
Poi fu ordinato di girare la testa a Dx e tornare al centro, poi a Sx e tornare al centro, abbassarla e tornare al centro e alzarla e tornare al centro*.
Ad ognuna di queste fasi si registrava l’errore di posizione; si registrava di quanto il cervello “sbagliava” nel riportare la testa nella posizione iniziale. Significa che quanto maggiore era l’errore tanto maggiore era la difficoltà nel “sentire il movimento”.
Tutti sia i pazienti che i sani non furono accuratissimi ma quelli che avevano avuto il colpo della frusta sbagliavano di più, in particolare dopo aver alzato e abbassato al testa erano meno accurati nel riposizionamento della testa, proprio per il meccanismo del trauma (di iperestensione e iperflesisone).
continua…
*questo esercizio fu ripetuto più volte per standardizzare la procedura e renderla consistente.
Heikkila H. e Astrom P. G. “cervico cephalic Kinewsthetic sensibility in Patients with wihiplsh injury S cand J Rehab Ned 1996; 28: 133-138