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Il follow up è la documentazione di una situazione osservata in un determinato arco di tempo. Lo studio di Esselstyn cominciò nel 1985; il primo follow up riguardava i primi cinque anni di osservazione e già allora nei diciotto pazienti si osservò un arresto della progressione della malattia e in otto una regressione. I livelli di colesterolo si abbassarono da una media di 237 mg/dl a ben 137 mg/dl. Nel 1999, furono pubbliati i risultati aggiornati al dodicesimo anno. Tra parentesi, sotto il titolo, il dottore scrive: il requiem a lungo atteso della cardiologia palliativa. Le tre paginette che seguono sono ancora più scarne e anonime, se non fosse per l’importanza di quello che contengono.

Aggiornamento del follow up  a 12 anni

(il requiem a lungo atteso della cardiologia palliativa)

Con proverbiale diplomazia il Dott. Esselstyn esordisce così:

La cardiologia moderna ha rinunciato a curare la malattia cardiaca [coronaropatia² ndr] […] è il momento di chiamare questi approcci (chirurgia, angioplastica, stent, aterectomia) con il loro vero    nome: cardiologia palliativa. Ed è anche il momento di riconoscere che questo approccio non è  l’unica alternativa per i nostri pazienti.

Lo studio iniziò con ventiquattro pazienti, sei dei quali dopo diciotto mesi decisero di interrompere la partecipazione. Nel 1998, i sei che avevano interrotto, avevano collezionato altri tredici eventi coronarici (infarti), due ciascuno. I diciotto che rimasero invece no; i pazienti che aderirono alla dieta e alla terapia con farmaci ipocolesterolemizzanti mantennero una media di colesterolo sotto i 150 (145 mg/dl).

Poiché l’adesione, la motivazione e l’impegno dei pazienti sono l’ostacolo principale, il problema è stato affrontato in 4 modi:

  1. Gli scopi della terapia venivano affrontati approfonditamente durante un primo consulto di 60-90 minuti sia con il paziente che con il suo coniuge.
  2. Per cinque anni il profilo lipidico veniva monitorato due volte alla settimana. Riconoscere immediatamente il successo nell’abbassamento del colesterolo era un efficace incoraggiamento.
  3. Nel primo anno, Esselstyn in prima persona chiamava ogni paziente dopo cena, per verificare il profilo lipidico, chiarire qualche dubbio e fare eventuali modifiche.
  4. Venivano effettuati incontri di gruppo tra i pazienti dello studio a casa dello stesso Esselstyn o a casa di un partecipante per scambiare consigli, socializzare e darsi reciproco supporto.

I pazienti hanno riferito che l’impegno del medico e l’adesione alla stessa dieta furono di ulteriore motivazione.

Non voglio sembrare troppo entusiasta, ma queste informazioni sono sufficientemente convincenti. Queste persone avevano un piede nella fossa: tre eventi coronarici ciascuno negli otto anni precedenti allo studio. Gli unici ad aver avuto un peggioramento sono stati i sei che rinunciarono nei primi diciotto mesi. Tutti gli altri: ZERO!

Continua…

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