Entrata del campo di Birkenau
Il 19 Giugno 2010 ho visitato i campi di concentramento di Auschwitz e di Birkenau in Polonia, nei pressi di Cracovia.
Per settimane ho cercato di raccogliere le sensazioni, fin quando sono riuscito, non so se per coincidenza o per necessità, a fargli prendere forma solo quest’estate seduto davanti al mare.
I due campi sono stati lasciati intatti dal 1945, a testimoniare la verità di ciò che accadde lì in 5 anni.
Quindi quello che il visitatore vede è la cristallizzazione di quell’orrore, alterata solo dal silenzio, dal vociare dei visitatori con le diverse lingue parlate, dalle guide turistiche, dai prati verdi, (i prigionieri dalla fame li mangiavano) e dagli odori che non sono più quelli; tutte cose che smorzano il senso di morte.
Voglio dire: il visitatore viene quasi rassicurato dal fatto che l’Olocausto è stata un’esperienza del nazismo, che è stato scoperto ed esposto a futura memoria, che non è più accaduto e non accadrà più se lo terremmo bene a mente.
Noi celebriamo il giorno della memoria il 27 gennaio da circa dieci anni esattamente per questo motivo: per non dimenticare.
Anche se in buona fede quante omissioni ci sono in questi intenti. Forse sono solo tragiche inesattezze e anche sforzi inefficaci.
Una risposta a "Auschwitz. Parte 1."