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L’assistenza sanitaria nel nostro paese e nel mondo ha raggiunto un punto nel quale gli obiettivi dichiarati, le spinte morali e i “giuramenti” di Ippocrate sono scollati in modo “vertiginoso” dalla pratica quotidiana. Nonostante ciò quando si parla di sistema sanitario e di assistenza l’accento è posto, direi quasi esclusivamente sugli aspetti professionali, cioè le capacità tecniche di un medico, l’efficienza, la pulizia dell’ospedale, lo sdegno e la condanna morale per i casi di mala-sanità o di premeditata macelleria chirurgica come gli interventi inutili fatti solo per fare cassa .
La questione che mi preme affrontare, tuttavia, non è quella di capire come rendere etica la sanità ecc, ma desidero analizzarla come “sistema di assistenza”. La domanda di partenza che farei è questa: qualora non ci fossero medici disonesti, ospedali fatiscenti o inesistenti (dove ce ne sarebbe bisogno), qualora l’ambulanza arrivasse in 10 minuti, qualora non si verificassero errori medici, le liste di attesa fossero di un giorno e non si dovesse fare da anti-camera per ore negli ambulatori e qualora ci fosse tutto quello che possa soddisfare il vostro immaginario di sistema sanitario efficiente, la popolazione sarebbe più sana?
Il carico di sofferenze, menomazioni, invalidità fisiche e sociali, morti premature, aumenti di incidenza di condizioni invalidanti, come asma, allergie, diabete e cancro diminuirebbe? Si manterrebbe stabile o tenderebbe ad aumentare?
Se il nostro sistema sanitario funzionasse, senza inciampare così spesso e così rovinosamente, produrrebbe salute o no?
La mia opinione è no.
L’unico risultato sarebbe quello di essere curati e accuditi in ospedali “svizzeri”. (come sinonimo di efficienza).
Nelle prossime settimane farò del mio meglio per argomentare la mia opinione. Intanto partiamo dalla definizione di salute dell’organizzazione mondiale della sanità (OMS) che considera la salute come “stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia o di infermità” . Non è romantica?
Una risposta a "La Sanità: Esercizi Di Analisi. Parte 1"