Il passo può essere quindi descritto in tre fasi:

  1. appoggio del tallone.
  2. appoggio della pianta.
  3. propulsione in avanti con l’avampiede.

Riuscite a vedere questa progressione? Si? Bene, ora pensate e visualizzate l’avampiede, le dita.

Visualizzate come il piede alla fine del passo ruota sull’avampiede per dare la spinta in avanti.

Dovete fare uno sforzo di immaginazione perché il passo è un evento dinamico e non statico.

L’esatto susseguirsi delle tre fasi è un altro motivo del titolo di “gioiello di ingegneria meccanica”.

La presenza delle circa 30 articolazioni permette di disperdere e scaricare il peso sia della persona che della spinta dal terreno in risposta all’appoggio.

Così come una barca in acqua viene spinta verso l’alto dall’acqua stessa così il terreno si oppone e spinge verso l’alto il peso che lo calpesta.

Avete un amico che quando cammina saltella un po’ sulle punte dei piedi?

Se sì prendetelo un po’ in giro; lo fa solo per atteggiarsi un po’, come vezzo, perché quella spinta verso l’alto non serve alla propulsione in avanti della deambulazione.

Continua…

 

Una risposta a "Camminare. Le Tre Fasi. parte 3"

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