I motivi per cui una persona comincia a camminare male possono essere tanti; possono essere anche non legati al piede ma ad altre articolazioni lungo la catena cinetica dell’arto, e su in alto fino alla colonna cervicale e all’occlusione dei denti.
C’è da dire che non sempre le alterazioni del passo portano poi a problemi manifesti. Cioè si può avere un problema che non porta sempre dolore.
Questo fortunatamente avviene perché i compensi sono tanti e la maggior parte sono anche molto efficaci. I “compensi” sono le “toppe” che il sistema ci mette quando qualche qualcosa che non funziona.
A volte sul lungomare di Napoli o al bosco vedo persone correre e mi verrebbe da chiedere come mai riescono a stare in piedi, oppure come fanno le ginocchia a non frantumarsi.
La risposta, che mi do, è sempre la stessa e cioè che noi ne sappiamo poco e il progetto del corpo umano è molto più avanti del nostro progresso.
Tornando a noi i tipi di interventi che si fanno per correggere piedi che funzionano male vanno dalla chirurgia ai plantari, ai rialzi, dagli esercizi fino a suggerimenti vari (camminare scalzi, sulla sabbia, sui carboni ardenti etc..)*.
Nella mia esperienza il paziente non viene quasi mai suggerito né istruito “alla rieducazione del passo”.
Cercare di recuperare le tre fasi del passo è secondo me il primo intervento da attuare dopo di che si valutano gli altri tipi di supporti.
Direi che solo la chirurgia può avere in alcuni casi una indicazione di elezione e quindi sale al primo posto.
*ovviamente era uno scherzo.
Una risposta a "Camminare. I Compensi. Parte 6"