Il lavoro del chiropratico si intreccia, a volte in modo molto fitto, con il lavoro del dentista. Questa associazione ha raggiunto un livello di diffusione nell’opinione generale che molto frequentemente mi viene fatta una domanda riguardo. Inoltre, molti chiropratici, me incluso, lavorano a stretto contatto con un odontoiatra. Andando con ordine, per prima cosa vediamo quali sono le basi fisiologiche di questa connessione. Useremo uno studio pubblicato oltre 20 aa fa, pensate quando io non ero ancora vegetariano.

Lo studio era semplice: furono collegati ad elettrodi, (fili elettrici), i muscoli masticatori (quelli che fanno chiudere la bocca), ed i muscoli retro-occipitali (quelli direttamente sotto la nuca). Precisiamo, questi non erano collegati tra loro, cioè i muscoli masticatori erano collegati ad alcuni elettrodi, che registravano la contrazione muscolare e potevano dare impulso per far contrarre i muscoli e quelli sotto-occipitali erano collegati ad altri elettrodi con le stesse caratteristiche.

Spero di essere stato chiaro.

La domanda a cui lo studio voleva dare una risposta era: cosa accade ai muscoli retro-occipitali quando quelli masticatori si contraggono? E viceversa cosa accade ai muscoli masticatori quando vengono contratti i muscoli sub-occipitali?

Possibile risposte:

1. si contraggono a loro volta

2. si rilassano (si inibiscono, secondo lo schema agonisti ed antagonisti)

3. sono indifferenti gli uni agli altri

La risposta che lo studio fornì fu la numero 1.

Quando si mandava l’impulso che contraeva i masticatori si registrava contrazione analoga sugli occipitali e viceversa.

Continua…

3 risposte a "Il Chiropratico & il Dentista. Parte 1"

  1. Carissimo Dottore, questo argomento mi interessa molto.
    E’ da un po’ do tempo che mi capita di svegliarmi con le mascelle serrate e con la sensazione di averle tenute chiuse e contratte per tutta la durata del sonno. i risultati di questa “forzatura” sono che al risveglio ho un forte mal di testa e il collo, in particolare la zona cervicale, dolente e contratto. Da profano posso quindi confermare la bontà dello studio presentato dal suo blog.
    Quello che adesso le chiedo è che tipo di soluzione c’è al mio problema?
    Grazie mille

    1. Fabio,
      in primo luogo bisogna riconoscere i motivi dello stress e tensione che poi si scaricano durante il sonno con il serramento.
      se questa ricerca non funziona o non a sufficienza, bisogna aiutare il sistema con eventualmente un Bite notturno (che crea uno spessore e non fa serrare e manipolazioni se la tensione innescano blocchi vertebrali.

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