Questo stesso “unico intervento” in che modo era capace (qualora lo fosse stato) di interferire con la promozione del tumore (in pratica quello che si cerca di fare con la chemioterapia e la radioterapia).
Dopo l’inizio le cellule tumorali che si replicano formano dei gruppi, dei foci (plurale di focus) che poi crescendo diventano la massa tumorale.
Mantenetevi forte, andiamo a vedere cosa accadde: dopo aver dato la stessa quantità di Aflatossina (AF), l’alimentazione con il 20% di proteine promuoveva la crescita dei foci più del 70% rispetto all’alimentazione al 5% di proteine.
Tenetevi ancora più forte: anche con una bassa dose di carcinogeno la dieta al 20% di proteine faceva crescere i foci tumorali dieci volte di più della dieta al 5% di proteine.
Avete capito? Pensateci un attimo a quello che avete appena letto.
Avete letto che la quantità di crescita del tumore non dipendeva (negli studi descritti) da quanta esposizione al carcinogeno ci fosse, ma dalla quantità di proteine consumate con la dieta.
Vi immaginate se ci fosse un farmaco capace di bloccare la tossicità di una sostanza?
Campbell fece poi un’altra esperienza
Liberamente tratto da T. Colin Campbell “The China Study” pag. 54 e seguenti.
ci credo che la quantità di crescita del tumore non dipendeva (negli studi descritti) da quanta esposizione al carcinogeno ci fosse… una sostanza carcinogena per definizione non ha limiti massimi accettabili di esposizione acuta o cronica, basta una sola esposizione all’agente per avere la possibilità di sviluppare un cancro… giusto per precisione…
Grazie per la precisazione 🙂