Questa situazione può anche assere vista così: i muscoli non riescono a muovere una o più vertebre per eseguire un movimento.
È come cercare di spingere un’auto in panne con il freno a mano tirato. Le ruote sono bloccate e lo sforzo di spingere sarà vano. Però prima di accorgersi del freno inserito, si chiede aiuto ad uno o più passanti nelle vicinanze; anche se questa è solo una metafora, è perfetta, (secondo me) e fa al caso nostro: bisogna togliere il blocco. Nella colonna vertebre si traduce in «sublussazione». In altri articoli ho mostrato come il blocco delle vertebre sia visibile anche da un occhio non esperto.
Le manipolazioni vertebrali sono indicate in modo elettivo (tecnicamente parlando) in pazienti che hanno subito il colpo della frusta. Escluse le controindicazioni, le manipolazioni vertebrali servono a rimuovere i ‘freni’ che bloccano la colonna e le impediscono di funzionare.
Le manipolazioni mandano un sms al cervello, gli dicono chiaro e tondo: «guarda che tu questa vertebra la puoi muovere anche da questa parte».
Il cervello, anche quello di uno scemo, capisce con le ripetizioni… perciò bisogna dirglielo qualche volta di seguito. In genere un paio di volte alla settimana per qualche settimana.
Le manipolazioni non possono:
fare apprendere in modo stabile il movimento fisiologico (corretto) della colonna vertebrale, ma bisogna fare un percorso attivo di apprendimento.
Dal momento che il colpo della frusta crea una confusione neurologica, con un po’ di attenzione e di buon senso, la terapia deve tendere a rimettere ordine. Uno degli aspetti da affrontare è la rigidità: non riuscire a muovere la testa in una o più direzioni, o farlo con più o meno dolore.
Complimenti sempre per la chiarezza dei suoi post!
Volevo chiederle cosa ne pensa di questo articolo:
http://www.ilconsapevole.it/articolo.php?id=8830&PHPSESSID=9719365242afa6c77df6dd7d44b41215
Grazie.