Ci sono tre punti largamente accettati dalla comunità scientifica:
1. L’incidenza del cancro prostatico varia molto tra le diverse nazioni.
2. Le incidenze più alte si trovano nelle società con l’alimentazione e stile di vita di tipo occidentali.
3. Nei paesi in via di sviluppo gli uomini che adottano l’alimentazione o emigrano in Occidente sono colpiti di più dal cancro alla prostata.
Se seguite il blog da un po’ di tempo sapete forse dove voglio andare a parare. Uno dei legami più forti, specifici e consistenti tra dieta e cancro prostatico è il consumo di latticini.
Chi consuma molti latticini ha dal doppio fino al quadruplo del rischio di cancro prostatico metastatico o fatale rispetto ai gruppi che ne consumano di meno. Su questo punto c’è poco da discutere e il raddoppio del rischio è enorme da un punto di vista epidemiologico.
Abbiamo visto cosa fa la caseina (quindi il latte) sulla crescita tumorale in laboratorio, come influenza il cancro al seno e quello prostatico.
Vedremo più in là la relazione tra il diabete di tipo 1 e l’esposizione al latte. Ad ogni modo con le informazione raccolte fino ad ora, (qualora fossero vere) mi viene da chiedere perché mai bisognerebbe mangiare latticini e bere latte.
Non potete immaginare con quanta sofferenza scrivo queste parole, proprio io che sono napoletano, amante della pizza margherita e della mozzarella fusa. Proprio io mi sono imbattuto nel China Study e nel Dr. Campbell. Forse io sto trattando l’argomento sul blog come terapia personale per uscire dalla depressione che le informazioni che ho imparato mi stanno inducendo.