Se il problema è l’instabilità, la soluzione è stabilizzare.

Indipendentemente dalla presenza o meno del dolore e/o di altri sintomi associati. In condizioni normali ciò che dà stabilità alla colonna è la muscolatura: gli addominali, i fianchi e i muscoli vertebrali (quindi: avanti, dietro e ai lati). I pazienti cronici con il dolore via via perdono la capacità di controllare i muscoli, di controllarli su comando attivo.

E’ come se uno fosse capace di indurire il bicipite del braccio solo alzando un peso, e non per fare “vedere i muscoli” o come se fosse capace di aprire gli occhi solo per guardare qualcosa.

La differenza è che nelle persone che soffrono in maniera cronica la contrazione della muscolatura preposta alla stabilizzazione non avviene in molte delle attività che lo richiederebbero e quindi l’instabilità aumenta.

Rubo una definizione ad un mio paziente che disse di se stesso: Io sono un analfabeta per quanto riguarda il movimento. E’ l’analfabetismo motorio.

Non so se diventerà mai una definizione medica, una di quelle che sostituiscono decine di parole di spiegazione però nei nostri discorsi ci tornerà molto utile.

Continua…

2 risposte a "Anterolistesi Parte 3. Che fare?"

  1. ILLUSTRAZIONE PERFETTA. MA SERVIREBBE SAPERE A FONDO QUALE EDUCAZIONE MOTORIA è UTILE PER ALLEVVIARE I SINTOMI DEL MALE. – GRAZIE
    ANGELINO SATTA

  2. buongiorno Angelino,

    i principi generali sono:
    – educarsi a mantenere la schiena stabile quando si fanno sforzi e/o esercizi.
    – fare esercizi, come gli squat, plank, ponte laterale, yoga, pilates, primal movement ecc, con l’attenzione precisa sulla stabilità.
    – farsi trattare da un chiropratico regolarmente.

    spero di aver risposto alla usa domanda

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