Ora una nota di romanticismo.
Per me, il modo di aggiustare di Gonstead era un sogno; una facilità e una ‘pulizia’, le vertebre obbedivano, andavano dove voleva lui. Ho guardato a volte insieme a colleghi studenti, tantissime volte i video dei suoi seminari, cercando poi di replicare la sua ‘performance’.
Zero rotazione della colonna, stabilizzava mettendo le mani in modo che ci sembrava impossibile, si portava in avanti quasi a tenere le vertebre nel grembo come se la spinta venisse direttamente dalla pancia. Piccole ripetute opere d’arte, come una finta di Maradona, o una punizione di Platini.
Fine della nota romantica.