Gli occhi hanno anche un’altra caratteristica: gli si può guardare dentro. Si può guardare il fondo oculare. Si può vedere dentro il bulbo la parte posteriore della “sfera” oculare da cui poi parte il nervo e in cui arrivano i vasi sanguigni. Si possono vedere i vasi sanguigni. Questa è l’unica via di accesso non invasiva a vene e arterie. Si possono vedere le vene gonfiarsi (come a volte fanno nelle gambe) si può vedere se ci sono depositi di grasso, se hanno un decorso regolare, se ci sono sanguinamenti, oltre alle altre caratteristiche di normalità del fondo oculare.

Il tono, la contrazione delle pareti dei vasi è gestita in modo riflesso dal Sistema Nervoso Autonomo (SNA), come già detto, e proprio questa possibilità di guardarci dentro, allarga il panorama che si può scrutare guardando una persona negli occhi.

Questa possibilità insieme alla dilatazione o costrizione della pupilla vanno sommate alla pressione arteriosa, alla frequenza cardiaca, alla capacità di concentrarsi. In altre parole si possono triangolare le coordinate per identificare meccanismi che “zoppicano”, che neurologicamente non funzionano al massimo o per niente. Se il percorso neurologico è intatto ha bisogno solo di essere percorso.

Alla luce di questi fatti e possibilità, dire che gli occhi sono lo specchio dell’anima e come minimo una sottostima.

Continua…

Una risposta a "NF13 – A Me gli Occhi. Parte 4"

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