E’ un ricercatore non un medico.
Nato e cresciuto in una fattoria; tirato su a latte intero munto direttamente dalla mucca e nutrito con sana carne di animali vissuti in libertà.
E’ stato un promotore della dieta americana a base di carne, uova e latte.
E’ uno scienziato puro, uno di quelli che si fanno domande e sono disposti a trovare risposte opposte a quelle che si aspettavano, un pensatore indipendente.
All’inizio della sua carriera al MIT ha fatto parte del gruppo di ricerca che ha identificato la diossina tra le sostanze chimiche più tossiche; infatti fu poi utilizzata in Vietnam (agente arancio) per defoliare le foreste. Poi divenne coordinatore di un progetto di ricerca sui bambini malnutriti nelle Filippine. Da lì, si è aperta per lui, il suo gruppo di collaboratori e anche per noi, la porta sulle correlazioni tra nutrizione e salute.
Come ricercatore e come uomo ha avuto il coraggio, o forse la semplicità, di non chiudere gli occhi davanti alle nuove informazioni e di perseguire l’onesta ricerca della verità. Non vi anticipo dove è andato a parare; vi proporrò il percorso che lui, e io studiandolo, ha fatto. Non è superfluo sottolineare che le sue ricerche sono state quasi interamente finanziate da fondi pubblici.
Il Prof. Campbell ringrazia tra gli altri anche:
“…devo dare anche credito ai colleghi che hanno lavorato per screditare le mie idee e, non di rado, me personalmente. Mi hanno motivato, anche se in modo diverso. Mi hanno spinto a chiedermi la ragione di così tanta ostilità a idee che dovrebbero essere parte di un dibattito scientifico. Nel cercare le risposte ho trovato una prospettiva più saggia che non avrei mai considerato altrimenti. E infine devo ringraziare voi contribuenti americani. Avete finanziato il mio lavoro per quattro decenni e spero che nel raccontarvi le lezioni che ne ho tratto possa cominciare a ripagare il mio debito con voi”.
P.S. La traduzione della conferenza di Campbell è a buon punto. Non pensavo che fosse così complicato l’editing. Ma soprattutto non sospettavo che non fosse sufficiente conoscere bene l’inglese per tradurre bene dall’ingelse.
Sto leggendo il suo libro, the China Study. E’ rivoluzionario e eye opening. Da premettere che sono gia’ vegana ma per motivi etici.
Complimenti per gli episodi su The China Study.
Mi occupo di articoli sul “vivere sostenibile” e questo libro è un must per il mio settore.
Sono vegana per molte ragioni e non solo ho eliminato i derivati animali…ma ho cominciato a studiare la chimica del corpo, cosa ci serve e in che quantità.
“The China Study”. Un grande punto di partenza per un mondo ancora tutto da scoprire. Un mondo bello quanto la vita stessa.