Abbiamo visto qui come il collo (colonna, muscoli, etc) è pieno di sensori che informano il cervello sulla posizione nello spazio (propriocezione). Abbiamo visto che non è da solo ma ha occhi e orecchie ad aiutarlo.
Dopo un colpo di frusta tutti gli strappi, impatti e lacerazioni che si portano dietro dolore e rigidità evolvono in cicatrici. Con questo quadro, i “sensori” coinvolti diventano “silenti” e/o mandano segnali estranei e incongruenti, quindi oltre al dolore si aggiunge il fatto che il cervello si confonde occhi e orecchie dicono una cosa e il collo un’altra e il tutto si traduce in vertigine o instabilità posturale.
Dal momento che il collo, orecchio e occhio sono comunicanti tra loro “se uno sta male” gli altri possono risentirne.
Perciò si associano fischi nelle orecchie, offuscamento della vista, difficoltà a mettere a fuoco fino ad un senso di stordimento generale. Provate a stare in una sala con dieci persone che parlano contemporaneamente di cose diverse e calcolate quanto tempo ci vuole prima che vi sentite confusi, magari storditi.
Funziona così anche per il cervello e non solo per un colpo della frusta.
E’ un circolo vizioso:
trauma > dolore > infiammazione > rigidità articolare > inibizione corticale “cervello” > alterazione degli schemi motori > altri micro- traumi > etc…
I circoli viziosi però sono come quelli virtuosi sono potenti e auto stimolantesi ci vuole solo un po’ di volontà per scegliere il proprio ciclo.