La Retrolistesi rappresenta una forma di instabilità della colonna con associatala perdita dell’integrità anatomica del disco e dell’allineamento delle vertebre.
Bastano 10kg applicati ad una colonna senza muscoli per vederla piegarsi e cedere “all’enorme” peso. Mentre in circostanze normali, per azioni quotidiane e “banali”,si sviluppano sulla colonna lombare diverse centinaio di kg. Avete letto bene, diversi quintali .

La colonna lombare è progettata per essere tenuta stabile e sopportare diversi quintali  di carico proprio dai muscoli che ha intorno.
Il buon senso e la logica, libera da conflitti di interesse, suggeriscono che la terapia debba prevedere 3 aspetti:

  1. Spingere in avanti la vertebra che è in retrolistesi, con manipolazioni accurate.
  2. Rieducare la muscolatura della schiena, dei fianchi, e gli addominali per rendere stabile la colonna.
  3. Modificare le azioni quotidiane e smettere di di farsi male spingendo in retrolistesi quella vertebra.

Continua…

Una risposta a "Retrolistesi. Parte 3"

  1. Io corro abitualmente, e posso dire che schiena e ginocchia sono i talloni di Achille di ogni corridore. Per questo trovo preziose le informazioni che tu fornisci negli articoli (io non ho affatto alcuna retrolistesi, comunque leggere queste cose aiuta a capire il “funzionamento” della schiena in generale).

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